Scopri di più su Alessandro, il nostro coordinatore del Reparto Technical Hardware.  

Il numero 33 per Alessandro Bertelle ha senza dubbio un significato eccezionale. Non solo perché è diventato papà per la prima volta a 33 anni, ma è stato anche il 33° finisher su 900 partecipanti del Tour de Gants 2019: una gara massacrante di Endurance Trail in Valle D`Aosta. “Ho aspettato 10 anni per decidere di partecipare alla gara, perché devi essere pronto fisicamente e mentalmente, e soprattutto pronto a soffrire. Ma è proprio come nella vita lavorativa: se hai la giusta motivazione, riesci a realizzare gli obiettivi.” 

È stato il posto dove è cresciuto a formarlo: una piccola frazione vicino a Feltre, ai piedi delle montagne, alle porte delle Dolomiti. “Lì già da piccolo capisci che non è tutto facile e confortevole nella vita: in inverno, la prima cosa da fare era spalare via la neve, prima di uscire di casa”, ricorda Alessandro. Bisogna avere la passione per vivere lì, perché lì nel suo villaggio non ci sono quasi mai zone pianeggianti, bisognava sempre scegliere tra due opzioni:  andare o in salita o in discesa. E Alessandro ha scelto la salita. Ha avuto la fortuna di avere un padre che gli ha aperto gli occhi sulle meraviglie della natura e gli ha trasmesso la passione per la montagna. Lo portava a caccia, a pesca, a sciare e a camminare in montagna. “Grazie a lui ho imparato ad amare la natura incontaminata e selvaggia, ma soprattutto mi ha insegnato ad onorare un impegno, una volta preso. Questa è una cosa che ora voglio trasmettere anche ai miei figli, e ispirarli a vivere una vita semplice.” 

Alessandro è una persona dai mille interessi, che vanno dalla famiglia allo sport, dall’ambiente alla tecnologia e all’innovazione. Con il suo appassionatissimo team sviluppa tutti gli accessori del technical hardware: caschi e moschettoni, ramponi, attrezzature per l’arrampicata e l’alpinismo. Insieme lavorano trasversalmente sui tre brand Salewa, Dynafit e Wild Country del Gruppo Oberalp. Alessandro coordina i progetti: dal Briefing iniziale per lo sviluppo, alla progettazione fino alla produzione. “È un lavoro interessantissimo e ho la fortuna di avere dei collaboratori fantastici che condividono la mia passione per la montagna. Amo molto i progetti innovativi: pensi sempre avanti nel tempo e ti trovi ad affrontare sfide che non sono mai state affrontate prima. È una cosa meravigliosa perché ti porta a ragionare, ti motiva e sprona a fare del tuo meglio”, racconta Alessandro. Il mio motto è:

tuttavia non ne fa un dramma. “La mia più grande soddisfazione professionale è tenere tra le mani un oggetto, che è stato prima immaginato e disegnato su un foglio di carta, e poi finalmente realizzato” aggiunge lui, convinto che nella vita come nel lavoro bisogna avere dei sogni per poter creare una visione.  Bisogna definire chiaramente l’obiettivo, focalizzarsi, stabilire degli step intermedi da raggiungere, ma soprattutto è fondamentale lavorare con persone entusiaste che si impegnino a raggiungerli.